"Fin quando le mie limitate forze fisiche e mentali me lo permetteranno, continuerò a combattere. Non sarò mai debole di spirito o indifferente. […]
Se mi dovessi ritrovare qui da solo -ciononostante non mi arrenderei”
nota dell’ottobre 1956
Nel corso di pochi giorni, le schermaglie armate si sono sviluppate in una rivolta armata nazionale, con la partecipazione delle masse […] che sono cresciute fino a divenire un gigantesco movimento popolare. […] Comitati nazionali, rivoluzionari e dei lavoratori sono sorti ovunque per organizzare e guidare la rivoluzione. Gli obiettivi e le parole d’ordine della rivoluzione sono divenuti gli stessi ovunque, a sostenere gli ideali dell’indipendenza nazionale, della sovranità, dell’eguaglianza e della non-interferenza. Queste rivendicazioni, che hanno rappresentato il contenuto progressista della sollevazione rivoluzionaria e della lotta per la libertà nazionale, e sono diventate sempre più legate alla protezione delle conquiste socialiste e con la richiesta di espandere la democrazia socialista, erano profondamente radicate nelle masse. […] Erano rivendicazioni nazionali giuste, cui si sarebbe dovuto adempiere molto tempo fa”.
nota da "Pensieri, memorie” - Snagov, 1956-57
Imre Nagy, leader della rivolta ungherese contro l'oppressione sovietica, fu impiccato il 16 giugno 1958.
Visita alla tomba di Imre Nagy
ricordarsi

Una Città n° 235 / 2016 novembre
Articolo di reprint di Imre Nagy
LA VISITA - IMRE NAGY
Visita alla tomba di Imre Nagy
Archivio
In ricordo di Grazia Cherchi
Una Città n° 44 / 1995
... Su un piano strettamente letterario, penso che Grazia apprezzasse più Camus, il primo Camus, quello dello Straniero, di Caligola, del Malinteso. Poi ci fu la famosa rottura, e Grazia, come quasi tutti, optò decisamente per Sartre. Non solo per la sua ...
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Il boschetto di La Fatarella. Ricordi spagnoli
Una Città n° 298 / 2023 dicembre 2023 - gennaio 2024
Come ogni anno, anche questo novembre, nell’85° anniversario della fine della battaglia dell’Ebro, varie associazioni si sono ritrovate nel bosco di La Fatarella per la posa di targhe commemorative in ricordo di combattenti delle brigate i...
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lettera di Jean Selim al figlio che doveva nascere
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… ma bimbo o bimba, intelligente o meno, bello o no, secondo canoni che si rivelano sempre molto soggettivi, quello che più mi sta a cuore è che tu porti in te la vera bellezza. Quella che uomini e donne sensibili di ogni epoca hanno sempre riverito, quel...
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Grazie, padre, che in questa guerra hai deciso di rimanere umano
Una Città n° 276 / 2021 giugno-luglio
Realizzata da Andrea Rizza
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Mi rivolgo a voi come uomo trentanovenne, che è l’età che aveva mio padre Azem quando ci siamo separati, quando l’ho visto per l’ultima volta, senza sapere che sarebbe stato l’ultimo giorno che avremmo vissuto insieme...
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"SEI TRISTE PAPA?'" "SONO SOLO"
Una Città n° 263 / 2020 febbraio
Realizzata da Cesare Panizza, Leslie Hernandez, Antonio Becchi, Barbara Bertoncin
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Per la politica? È molto semplice, Camus non esiste. E con la sinistra è quasi peggio che con la destra. Questo è chiaro e netto. Nel 2013 i francesi, che pure adorano le commemorazioni -sono noiosissime, ma a loro piacciono- non hann...
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