Roma, 25 gennaio 1924
Ho ricevuto oggi la vostra lettera del 24 corrente con allegata copia della deliberazione del vostro Comitato centrale già comunicata alla stampa. Voi ci proponete in sostanza un blocco elettorale ma con tre condizioni o pregiudiziali.
Colla seconda voi anzitutto approvaste di partecipare alla lotta elettorale in qualunque condizione e quindi veniste a rendere senz’altro impossibile l’astensione del blocco che più immediatamente e efficacemente esprimerebbe la protesta di tutto il proletariato contro il regime di dittatura fascista.
Colla terza voi escludete a priori, come è detto testualmente nel vostro comunicato, “qualsiasi blocco di opposizione al fascismo e alla dittatura da esso instaurata che si proponga come scopo una restaurazione pura e semplice delle libertà statutarie”, magari anche coll’appoggio di elementi non appartenenti ai tre partiti di classe.
Imporre tali condizioni pregiudiziali a una intesa -che secondo noi invece dovrebbe mirare avanti tutto in ogni modo alla conquista delle libertà politiche elementari e a trarre il proletariato dall’attuale tragica situazione- significa non solo rendere assolutamente impossibile l’intesa, ma anche vana ogni discussione.
Se tale era il vostro scopo, lo avete indubbiamente raggiunto. Ma non vi sarà permessa la solita comoda manovra per caricare su di noi la responsabilità, che è vostra, di aver diviso e indebolito il proletariato italiano nel momento più grave di oppressione e pericolo. Quando ricordiate che la vostra precipitosa sconfessione di una nostra possibile astensione di protesta dalle elezioni è venuta a coincidere colle critiche e ingiurie della stampa e organi fascisti, non vi meravigliate neppure del tono preciso di questa nostra risposta.
Il Segr. G. Matteotti
Per l’imminente Primo Maggio i capi del partito comunista italiano hanno voluto lanciare una gran bomba: l’astensione del lavoro, lo sciopero generale, a questi chiari di disoccupazione e di fascismo! E hanno spinto la bomba fino a invitare i massimalisti e gli unitari ad accordarsi con loro, in nome dell’unità proletaria. La Segreteria del nostro Partito ha risposto come segue:
Alla Direzione del Partito Comunista
Riceviamo la vostra lettera contenente la solita proposta poligrafata per tutte le occasioni. L’esperienza delle altre volte e dell’ultima in particolare, ci ha riconfermati nella convinzione che codeste vostre proposte, apparentemente formulate a scopo di fronte unico, sono in sostanza lanciate a esclusivo scopo di polemica coi partiti socialisti e di nuove inutili dispute.
Ciò può recare piacere e vantaggio a voi, come al Governo fascista dominante con gli stessi metodi di dittatura e di violenza che voi auspicate. Ma non fa piacere né a noi, né alla classe lavoratrice, che subisce il danno delle vostre disquisizioni e dei riaccesi dissensi.
Chi ha moltiplicato e inasprito le ragioni di scissione e di discordia nella classe lavoratrice è inutile e ridicolo si torni a camuffare da unitario e da “fronte unico”.
Restiamo ognuno quel che siamo: Voi siete comunisti per la dittatura e per il metodo della violenza delle minoranze; noi siamo socialisti e per il metodo democratico delle libere maggioranze.
Non c’è quindi nulla di comune tra noi e voi. Voi stessi lo dite ogni giorno, anzi ogni giorno ci accusate di tradimento contro il proletariato. Se siete quindi in buona fede, è malvagia da parte vostra la proposta di unirvi coi traditori; se siete in mala fede noi non intendiamo prestarci ai trucchi di nessuno.
Perciò, una volta per tutte, vi avvertiamo che a simili vostre proposte non abbiamo nulla da rispondere.
Tanto per vostra norma e definitivamente; e indipendentemente da quella che sarà la decisione della nostra Direzione intorno alla festa del 1° Maggio.
Il Segretario del P.S.U.
Matteotti
“La Giustizia”, 20 aprile 1924
Giacomo Matteotti a Palmiro Togliatti - 1924
l'altra tradizione
Una Città n° 303 / 2024 settembre
Articolo di Giacomo Matteotti
Giacomo Matteotti a Palmiro Togliatti - 1924
Interventi di Giacomo Matteotti in una discussione con Palmiro Togliatti, 1924
Archivio
Far da sé, insieme
Una Città n° 251 / 2018 agosto-settembre
Realizzata da Gianni Saporetti
Realizzata da Gianni Saporetti
Questa intervista è disponibile nel libro Almanacco delle buone pratiche di cittadinanza I - ed. Una città, 2004
...
Leggi di più
L'eremita socievole
Una Città n° 251 / 2018 agosto-settembre
Realizzata da Franco Melandri
Realizzata da Franco Melandri
Intellettuale militante, socialista, libertario, cosmopolita, pacifista e volontario nella Grande Guerra, rivoluzionario nella Russia del 1905 e del ’17, antistalinista della prima ora, antifascista in Italia e in Francia, Andrea Caffi, vissuto in d...
Leggi di più
IL PENSIERO AUTOCTONO DELL'ANARCHISMO AMERICANO
La storia degli Stati uniti d’America è un "cataclisma di diversità” rispetto a quella europea. Gli Usa sono il paese che non ha conosciuto monarchie assolute e tirannie imperiali e ove lo stato, per secoli -dalla fondazione, con il mito della frontiera, ...
Leggi di più
LIBERARE E FEDERARE
Una Città n° 270 / 2020 novembre
Realizzata da Gianni Saporetti
Realizzata da Gianni Saporetti
Fulvio Cortese è professore ordinario di Diritto amministrativo e insegna Istituzioni di diritto pubblico, Dottrina dello Stato e Diritto amministrativo applicato presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Trento, de...
Leggi di più
Nord e Sud
Una Città n° 303 / 2024 settembre
Nord e Sud di F. Papafava
È divertente vedere come queste elucubrazioni sul Nord e sul Sud si allargano e penetrano sulla folla. Giorni sono ho sentito da un’operaio socialista che i proprietari nell’Italia settentrionale suono buoni a...
Leggi di più