Una Città n° 26 / 1993
Ottobre
LA CLASSE DEL 93 è l'intervista a Vittorio Rieser sulla situazione fra gli operai. NECROPOLI è l'intervento di Rocco Ronchi a partire dai tragici fatti di Russia. DAL LOGOS ALLA LEGA è quello di don Sergio Sala sul linguaggio della Lega. In seconda e terza.
L'APOCALISSE IMMANENTE. La vittoria della pulizia etnica in Bosnia farà scuola in tanti altri paesi. E' il risultato del mancato intervento militare. Dopodiché quello umanitario ha fatto peggio. Queste le considerazioni amarassime di Gianni Baget Bozzo, che nella polizia internazionale ci aveva creduto fermamente. A fianco l'intervista a Sonia Licht, dissidente e pacifista serba. In quarta e quinta.
COME LE DONNE DI GERUSALEMME. Suor Gemma è una carmelitana delle Case della Carità, che hanno rinunciato alla clausura per vivere in famiglia coi più sfortunati. Nelle loro case la confidenza col dolore non ha nulla di assistenziale. In sesta e settima. Insieme all'intervento sul tema della maternità di Antonella Anedda.
I MURI CIECHI DI MILANO è l'intervista a Umberto Fiori, poeta. Vi si parla della semplicità della parola "casa", dei limiti della voce, di megafoni degli anni 70 e degli utili anni '80, dell'anonimato del proprio abitare con cui fare i conti. In ottava e nona.
SE LO SCONTO SI FA DURO. In decima e undicesima Paolo Bertozzi ci parla degli hard-discount, dove lo stile è quello da supermercato sovietico. E c'è la fila fuori. LE PEZZE DI CARTA è l'intervento di Vincenzo Bugliani sulla nuova riforma della scuola.
QUALE ISLAM? è l'intervista a Giulio Soravia. In dodicesima e tredicesima. ORTI DI GUERRA l'intervento di Edoardo Albinati.
IL DIALOGO NEL LUTTO. Francesco Campione ci parla dei problemi che ha il malato di Aids nell'affrontare la morte. L'utilità di un dialogo e i rischi di un aiuto puramente tecnico. In quattordicesima e quindicesima. SPODESTARE IL DOLORE è l'intervento di Ivan Zattini e CREARE DAL NULLA quello, per "stazioni", di Gianluca Manzi.
PROFUGHI E VOLONTARI nel racconto di Raffaella Bolini la storia di un campo profughi nella ex-Yugoslavia e la sua esperienza di volontaria nella ex-Yugoslavia. In ultima.